30 mar 2009

Non buttiamoci giù

Sono tornato.
Mi ero ripromesso di andare in un posto a fare un salto, ma all'ultimo ho cambiato idea. Come spesso mi accade.
Sono stato da tutt'altra parte, e sono stato bene. Bene a prescidere da tutto. Perchè ora lo riesco a fare, riesco a prescindere.

Niente mi ammazza, niente mi butta giù. Neanch'io.
Non importa di impegnarmi per non far crollare un mondo che non esiste. Che non è mai esistito. Forse sono stato un precursore, un trendsetter. Avendo lanciato io questa nuova moda, ora è ovvio che tutti i tentativi di emulazione mi risultino noiosi. Che io li accolga senza alcun interesse. Una nuvola di vapore, che sale in un'atmosfera di già visto, per poi dissolversi in un "Lo sapevo" abbastanza deprimente.
Niente lotta. Niente rivendicazioni. Niente arringhe contro gli ottusi benpensanti. Niente rabbia, nè tristezza. Niente squadre, o squadracce, in cui spesso le natiche sostituiscono le facce. Niente di niente. Finisce così, in sordina, com'è iniziata. Senza neanche riferimenti diretti, ma solo con allusioni.

"Te la devi prendere in culo".

Un consiglio prezioso, da qualcuno che forse lo sta facendo molto più di me. Perchè io, forte della mia condizione privilegiata, ho avuto il tempo e la possibilità di mollare. Io non ho vincoli nè grosse responsabilità, quindi posso permettermi di ritirarmi e gestire esclusivamente la mia ordinaria amministrazione. Di andare alla deriva. E l'ho fatto, dio sa quanto.
C'è però chi questo lusso non se lo può permettere. C'è chi si ritrova, nonostante la propria condizione, a dover stare saldo perchè ha la responsabilità di reggere tutto un mondo. "The mighty arms of Atlas hold the heaven from the earth" cantava il Martello degli Dei. Prendendo esempio da queste persone, mi sono quasi vergognato di essere stato a piangermi addosso così a lungo. E ho capito le ragioni di uno schiaffo che di primo acchitto mi era sembrato gratuito.

Ora ho ripreso il timone e le cime. E' tempo di dare una bella cazzata (tra dare e fare c'è di mezzo sempre una cazzata), per risalire il vento in una velocissima bolina. Andar via lontano, con la solita compagnia e qualche gradito ritorno.
Guardare indietro non serve, anche perchè non vedrei niente. Mare aperto. Chi mi accompagnava nel mio viaggio sta già approdando ad altri lidi. Ha già affrancato le proprie labbra per spedirle a un indirizzo nuovo. A me è rimasta in mano la matita del rimmel. Per mettermela in culo.
Lo dico senza rancore: va bene così. Me la devo prendere nel didietro, l'ho già detto. Il "Come farò?" ha lasciato però spazio al "Perchè?". Rispondere a questa domanda lucidamente non potrà che fornire altro vento alle mie vele.

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