4 apr 2009

La mia parte intollerante

Di nuovo qui.

Mi sono arrivati dei commenti sull'ultimo post, commenti abbastanza velenosi. Mi si accusa del fatto che tutto quello che scriva sia artefatto. Che io usi questo blog per fare marketing di me stesso. Niente di più falso. Tutto ciò che leggete è vero, o perlomeno è la mia verità nel momento in cui scrivo. Certo, certe volte il senso ultimo delle mie parole è abbastanza oscuro, ma è proprio grazie a questo espediente che qui mi posso permettere di essere totalmente sincero.

Ho quindi risposto per le rime all'anonimo commentatore, non per difendermi ma perchè profondamente seccato. Posso tollerare di essere biasimato, isolato e frainteso. Ho la consapevolezza di quanto i benpensanti desiderino punirmi ad oltranza e senza appello (chi per carattere, chi per miopia e chi forse a scopo di lucro), senza mai gettare per un momento lo sguardo oltre la mia colpa.

Ma non nei miei spazi.

Quindi non accetto che si venga a sindacare sulle motivazioni per le quali io scriva. Che si faccia della dietrologia sulle mie parole. Come allo stesso modo non tollero chi, ospite nella mia casa, mi ignora isolandomi. Esigo che nel mio spazio venga almeno riconosciuta la mia esistenza.

Dopo questo sfogo, vi saluto. Il post che avevo in mente avrebbe dovuto essere più articolato, ma stasera esco e non ho tempo. Non so chi ci sarà, vedremo... Mi verrebbe quasi da fantasticare su qualche gesto a suo modo eclatante, ma non faccio una cosa del genere dal 2005 (e così vi regalo una bella citazione fumettara).

"La vera differenza non è tra chi crede e chi no, ma tra chi pensa e chi no"



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