Un viaggio da duri e puri

Da Milano a Tarifa e ritorno in sella a una Suzuki GSXF-750.

Maroòn Five

La pagina ufficiale dei Maroòn Five, la band rock meno talentuosa di tutti i tempi.

Club Atlètico Boca Jouer

La squadra di calcio a 7 inconsciamente patrocinata da Claudio Cecchetto.

Movie Mash Up

Cosa scaturirebbe dalla fusione delle sceneggiature di alcuni tra i film più famosi di tutti i tempi? Probabilmente qualcuna di queste stronzate!

I racconti dell'appartamento

Non i soliti aneddoti di studentelli fuorisede.

25 mag 2009

Fare di ogni fine un buon inizio

"Oh, com'è bello sentirsi profondamente intelligenti, per il Sesso sdilinquersi, per la Donna restare indifferenti... Rispondere a ogni inchiesta, avere sempre un'opinione, sottoscrivere una protesta, spiegare la situazione... Oh, com'è bello orientarsi con la moda che passa, continuamente rifarsi alla cultura di massa... Giurare sull'arte impegnata, ripetere che l'Industria è bella, e chiudere la giornata con un colpo di rivoltella..."

Mesi fa mi preparavo a scrivere un post con quest'incipit. Mai finito, e mai pubblicato. Da allora molte cose sono cambiate, e il ciclo della resa si concluderà in modo diverso. Ho avuto le spalle abbastanza larghe per caricarmi addosso il peso di tutto. Da solo, o quasi. L'accanimento, i contadini col forcone, i "buoni" moralizzatori dell'ultima ora, le omissioni per il bene non si sa di chi. Ma soprattutto, la mia colpa.
Avevo un ammasso di merda in mano, l'ho buttato contro il ventilatore del soffitto e l'ho sparso per tutta la stanza. In un primo momento, ho nascosto la testa sotto il cuscino. Non volevo vedere, vergognandomi di quello che avevo fatto. Ora, ne guardo le macchie alle pareti e ne individuo le strane forme. Meravigliandomi.
Non sento, come invece crede chi definisce ironicamente i miei raccontini "capolavori letterari", di aver rovinato la mia vita. Ci mancherebbe. Semplicemente, ho vissuto un cambiamento repentino. Una brusca virata, così improvvisa che nella concitazione mi sono dato da solo il boma in testa. Un male cane, e ne sento ancora il bernoccolo. Però certe cose non vengono fuori finchè non ci sbatti...
Da tutto questo sono emerse anche delle cose belle: una tra tutte, l'Uomo Focaccina. Lui è entrato quando il resto del mondo usciva, e non è una cosa da poco. L'Uomo Focaccina è morbido, ma con una crosta croccante. Sa ascoltare, è coinvolto ma comunque distaccato. L'Uomo Focaccina dice sempre ciò che pensa, dà consigli intelligenti ma senza pretendere che vengano seguiti. E' capace di cogliere il lato grottesco di tutta questa storia, ridendone. L'Uomo Focaccina odia le focaccine, e questo rende ancora più azzeccato e divertente il soprannome che gli ho dato...


19 mag 2009

Telaio e manubrio cromato

Stasera ascolto una delle mie canzoni preferite del Signor G, "Far finta di essere sani". La trovate qui.

Il testo mi calza alla perfezione, per tantissimi motivi che stasera non mi va di spiegare. Magari, se me lo chiederà, li racconterò al Piccolo Aiutante di Babbo Bastardo. Per la serie: a volte ritornano. In modo molto diverso, ma ritornano.

Comunque, ecco il testo:

FAR FINTA DI ESSERE SANI

Vivere, non riesco a vivere,
ma la mente mi autorizza a credere,
che una storia mia, positiva o no,
è qualcosa che sta dentro la realtà.

Nel dubbio mi compro una moto,
telaio e manubrio cromato,
con tanti pistoni, bottoni e accessori più strani,
far finta di essere sani.

Far finta di essere insieme a una donna normale,
che riesce anche ad esser fedele,
comprando sottane, collane, creme per mani,
far finta di essere sani.
Far finta di essere...

Liberi, sentirsi liberi,
forse per un attimo è possibile,
ma che senso ha se è cosciente in me,
la misura della mia inutilità.

Per ora rimando il suicidio,
e faccio un gruppo di studio,
le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani,
far finta di essere sani.

Far finta di essere un uomo con tanta energia,
che va a realizzarsi in India o in Turchia,
il suo salvataggio è un viaggio in luoghi lontani,
far finta di essere sani.
Far finta di essere...

Vanno, tutte le coppie vanno,
vanno la mano nella mano,
vanno, anche le cose vanno,
vanno, migliorano piano piano.
Le fabbriche, gli ospedali,
le autostrade, gli asili comunali,
e vedo bambini cantare,
in fila li portano al mare,
non sanno se ridere o piangere,
batton le mani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.

Sì lo so, stasera sono brusco. Non è colpa mia, è che sono di ritorno da due ore al cinema con Russell Crowe e devo averne subito l'influsso...
Comunque, ho un sacco di spunti da cui partire per imbrattare questo blog, la verità è che un po' sono pigro e un po' mi manca il tempo: domani sera si torna a La Higuera (che sofferenza), Mercoledì probabile sessione di PES con l'Uomo Focaccina, Giovedì a sbavare da Pogliani col Cuggino. Boh, vedremo...
La verità è che non riesco a scrivere con la costanza di un professionista, per questo non mi considererò mai uno scrittore (tralasciando il fatto che non ho talento, non ho idee prorompenti, non mi legge praticamente nessuno nè qualcuno si sognerebbe mai di pubblicarmi. Ma questi sono dettagli che si possono tralasciare...)

"Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile."

17 mag 2009

Nemico, Doktor Terror e la spesa intelligente

Sabato, tarda mattinata. Come spesso accade, Nemico è nel suo antro a raccontare la propria vita attraverso stralci di canzoni, venendo regolarmente preso per pazzo dai suoi conoscenti.
Trillo del telefono, è Doktor Terror. Nemico risponde prontamente, cosa che capita abbastanza di rado.

- Pronto...

- Addirittura sei già sveglio?

Non c'è niente da fare, Doktor Terror considererà sempre Nemico un gran fancazzista. E forse in parte ha ragione.

- Veramente da un bel po'.. Tu dove sei?

- Sto tornando a casa... Ehi, da mangiare ho comprato il pane alle noci! Ti piace?

- Sisi, no hay problema.

Nemico con gli anni si era abituato ai pasti frugali. Aveva anche imparato ad apprezzare quell'euforia immotivata che a volte, scaturita da particolari insignificanti, sembrava pervadere Doktor Terror. Spesso accadeva anche a lui di vivere quell'euforia, ma d'altra parte i due condividevano il patrimonio genetico...

- Senti, devo prendere qualcos'altro?

- Sì, compra il dentifricio perchè è finito.

Un'istruzione chiara e semplice, che non lasciava spazio a fraintendimenti.

- Va bene, a tra poco.

Suona il campanello. E' Doktor Terror, in maniche di camicia anche se è sabato mattina. Nemico abbandona il suo antro e va ad aprire; indossa una replica della maglia ufficiale di Mila Hazuki e, all'orecchio sinistro, un pendente colorato a forma di pappagallo.

Pensò di essere il più strano tra i due.

Sicuramente era il più effeminato.


Doktor Terror lo saluta dandogli una schicchera sul pendente a forma di pappagallo, facendolo roteare divertito. Nemico emette un gemito di dolore, portandosi una mano all'orecchio.

Sì, sicuramente era il più effeminato.

- Ho fatto la spesa.

- Lo so...


- Ti ho preso lo spazzolino, il dentifricio me lo sono dimenticato... Vuoi un pezzo di pane alle noci?

- Ma lo spazzolino ce l'ho, era il dentifricio che mi serviva...

- Vabè... Ehi, vieni a vedere che regalo fantastico mi sono fatto...

Sebbene Nemico sia appena stato privato del diritto inalienabile di lavarsi i denti al mattino col dentifricio, segue Doktor Terror in cucina. La curiosità di scoprire quale eclatante regalo una persona possa farsi entrando in un supermercato era troppa.

- Guarda qua!

- Un coltello da cucina?

- Ma non vedi che la lama è bianca? Secondo te che vuol dire?

- Che è di plastica?

Nemico sapeva benissimo che la lama non poteva essere di plastica, ma non riusciva a resistere al piacere di far incazzare Doktor Terror; e il pensiero di avere un figlio scemo era una delle cose che più lo facevano incazzare...

- Congratulazioni, sei veramente molto acuto. La lama è di ceramica, molto più tagliente dell'acciaio e in grado di mantenere per sempre l'affilatura. Deficiente.

- Ah...

Nemico avrebbe preferito un tubetto di dentifricio.

- Dai, prendi qualcosa da tagliare! Questo pacchetto di sigarette sul tavolo è pieno?

- Sì...

- Meglio così...

- No, eddai aspetta! Ne vado a prendere uno vuoto di là, tanto ne ho una caterva...

- Prendine un po', facciamo a chi ne taglia di più in un colpo solo!

Allucinazioni competitive calate in un contesto estremamente stupido. Il tubetto di dentifricio diventava un pensiero sempre più lontano...

- Metti un tagliere sotto i pacchetti, iniziamo con due uno sull'altro...

- Ok! Ehi, ma quanto l'hai pagato questo aggeggio?

- Eh...

Nemico si ricordò in quel momento il perchè anni fa aveva fatto la scelta che ora gli costava ogni giorno 11 ore del suo tempo: non essere mai costretto ad annegare la sua parte più genuina e infantile nella contingenza. Usare il suo poco tempo libero a disposizione per viziare il bambino che aveva dentro, accontentando ogni suo capriccio e non dicendogli mai: "Ora non si può, magari lo compriamo al ritorno".

- Ne ho tagliati cinque insieme, ho vinto! Hai visto che sa fare il tuo vecchio padre?

- Shoooooogun!!!!

Sì, era questo che stava cercando di fare. Era questo il perchè ne valeva la pena.


14 mag 2009

Pensiero del giorno

Stasera tornerò ad essere centauro.

Il Vecchio ha deciso di affidarmi la sua moto, presa anni fa con entusiasmo, ma che poi ha finito per essere utilizzata da lui sempre più raramente.

Adesso, per tornare a dov'ero prima, mi manca solo una donna. Spero non accada ciò che è successo per la moto, anche se un finale edipico a sorpresa calzerebbe bene in tutta questa storia...

12 mag 2009

Il passato è inutile

Stasera avrei voluto scrivere. Avevo in mente un raccontino, ma come spesso accade Nemesi mi ha inibito con le sue paturnie. Volevo ripiegare sull'introspezione raccontando di Ubi Maior, limature di ossa e cuffie grondanti sangue che mi fanno capire quanto sia diventato accomodante. Semplicemente, non è serata. L'idea di andare a letto, poi il trillo e l'immediata consapevolezza che per dormire avrei dovuto attendere un altro giorno. Ma va benissimo così.

Mi accomiato con una poesiola del caro Hank, che esprime tutto e niente di questa situazione:

POSTA

La posta aumenta.
Lettere su lettere per dirmi
che grande scrittore
che sono,
e poesie, romanzi, novelle,
racconti, ritratti.
Qualcuno chiede solo un autografo,
un disegno, una parola.
Altri propongono una corrispondenza
permanente.
Io leggo tutto, butto tutto,
faccio i miei
affari.
So bene che nessuno è
un"grande"scrittore.
Può esserlo
stato,
ma scrivere è un'impresa
che ricomincia da capo
ogni volta
e tutti gli elogi,
i sigari, le bottiglie
di vino inviate
in tuo onore
non garantiscono
come sarà la riga successiva,
e soltanto quella conta,
il passato è
inutile,
siede sulle ginocchia
degli dei
mentre i secoli
svaniscono
nel loro marcio
celere
sfarzo.

Charles Bukowski


9 mag 2009

Auto Compiacimento

Mettere in valigia il Nikpod II, le chiavi di casa e altra roba imprecisata per fare volume;

Dare un ultimo sguardo commosso all'arredamento;

Entrare in macchina e perdere 10 minuti per la scelta del primo cd da sentire;

Citare scaramanticamente il "Gruppo Vacanze Piemonte" mentre si accende il motore;

Milano che inizia la sua serata, mentre tu sei diretto verso il "Liberi Tutti" di Melegnano;

Canticchiare "Una gita sul Po" mentre si percorre il ponte all'altezza di Piacenza;

La falsa esultanza ogni volta che si passa da una regione all'altra;

La prima sosta a Bologna per mangiare, col dubbio tra Icaro e Rustichella che ti assale;

I primi sintomi di assopimento, che non t'impediscono di rispondere stoicamente di no quando ti viene chiesto di mettere un po' di radio;

Ravenna, poi Rimini e Riccione: il primo mare;

Ancona e il mix caffeina-nicotina-taurina per tirare almeno fino a Pescara;

La Puglia che ti accoglie col lago di Lesina;

Foggia: ormai ci sei quasi. L'alba sul mare alla tua sinistra, gli ulivi alla tua destra;

Bari, uscita 11. Lodare il San Nicola con una cadenza volutamente esagerata. Puntare la grande N;

Partire sgasando dall'ultimo incrocio che ti separa dalla meta;

Casa. La mamma, i cani, il fratellame. Odore di caffè. Telefonare al Vecchio per chiedergli quando passerà a mostrarti i bicipiti. La stanchezza che ti monta addosso di colpo.

Il divano. Occhi socchiusi.

Dissolvenza.

7 mag 2009

Nessun vestito che mi sta

Voglia di cambiamento, e così ecco una nuova veste per il blog. Un layout più rappresentativo: ci sono io con la mia divisa e il mio testone, il contrasto tra il bianco e il nero, una strada sbagliata, una senza nome, un po' di ghirigori. Una ventata di freschezza rispetto allo schema predefinito di blogspot che usavo prima. Io odio gli schemi predefiniti.

La situazione è un po' cambiata nell'ultimo periodo, almeno nella mia percezione. Certo, il contesto è sempre lo stesso: merda da tutti i punti di vista e in ogni dove. Su questo non ci piove. Cambia il mio atteggiamento: ora ho un approccio distaccato. Niente depressione, niente disperazione. Certo, il capo è ancora chino, ma mi sto preparando a reagire.

Il ciclo della guerrilla è finito. Non perchè avessi torto, sia chiaro. Semplicemente, ogni protagonista di questa vicenda (me compreso) ha un punto di vista limpido, condivisibile ed unilaterale. Questo perchè la persona al centro di tutto si è preoccupata con ognuno di omettere qualsiasi particolare che l'interlocutore del momento non avrebbe voluto sentirsi dire. La gente ci fa, non ci è. La guerrilla diventa inutile in quanto ormai il risultato è assodato: siamo in Bolivia, non a Cuba.

Il sottoscritto "Diavolo incarnato" (come i contadini con la forca in mano amano definirmi) ha però raggiunto una nuova consapevolezza. Ci tiene a condividerla, e lo farà con il tanto in voga giochino dei "che".

Ecco qua:

LilloArzillo che...

che ha sbagliato in modo clamoroso, causando tantissima sofferenza

che si accetta per quello che è: un'orrenda e raccapricciante bellissima persona

che era la parte debole di un rapporto

che questo gli piaceva tantissimo

che ha sempre avuto uno strano ascendente sulle persone

che non accetterà mai certe cose, e non per rabbia contingente ma perchè si conosce e lo sa

che è il Nemico

che come ogni Nemico, ha la sua Nemesi. E la odia, ma non può vivere senza. E lo stesso vale dall'altra parte, per lo stesso motivo per cui Batman non riesce a fare a meno di Joker

che ha sempre pensato che Batman fosse troppo intansigente, ma avesse le sue buone ragioni

che pensa che se Batman uccidesse Joker non ci sarebbe niente di sbagliato, ma se Joker morisse entrambi perderebbero qualcosa

che constata che la sua Nemesi lo ha convocato a cena per ucciderlo ma è successo tutt'altro

che cercherà di non caricarsi mai più sulle spalle tutto il peso di un rapporto

che cercherà di non sbagliare più in quel modo

che sa che non può promettere le due cose che ha appena detto

che ha bisogno di tante piccole cose per stare bene, ed ha capito che rinunciarvi è sbagliato

che in amore è diventato più pragmatico

che si è legato prima a una persona che appena tornata a casa si metteva nuda, e poi a una che varcata la soglia si metteva in pigiama. Ora ha tantissima voglia di una donna che una volta in casa rimanga vestita allo stesso modo in cui è entrata

che non ama le mezze misure

che sbaglia fino al disgusto di ricominciare, e per questo non può escludere di ritrovarsi ancora morto ad osservare un presepe vivente

che è circondato da gente che gli vuole bene e glielo dimostra

che ha capito cosa cerca, grazie principalmente al suo Vecchio e all'unica sua vera Donna Incredibile

che in amore 2 + 2 deve fare 4, e non 3 e mezzo

che il suo 4 può essere diverso dal 4 di un'altra persona

che a questo punto la vera ingenua è solo una

che a questo punto diventa sospettoso

che l'Olocausto non legittima Israele ad invadere il Libano

che gliel'ha detto anche la sua Nemesi

che tutto è ambiguo, ma a lui importa sempre meno

che ne esce senza placebo, ma poggiandosi esclusivamente sulle sue gambe

che non ci sarà mai nessuna Alice

che forse è così solo per lui

che sogna di chiamare suo figlio Ernesto Enrico Fidel

che sogna di incontrare una donna che non glielo lasci fare

che ha recuperato il suo sarcasmo politicamente scorretto, e sa cosa vuol dire

che inscatola tutto e lo ripone nella sua galleria degli errori, tra i panataloni in velluto a coste marroni a zampa di elefante e l'idea di tingersi di biondo per assomigliare ad Eminem

che rimarrà sempre legato ai posti che ama, e quindi quest'estate ci andrà nonostante tutto e tutti

che non accetta che tacitamente gli si chieda di scomparire dal mondo

che però capirà

che ora fa paura alla gente

che ha una cosa bella per le mani, e la vive alla giornata

che ha capito che la sua Morgana non è Fata Morgana

che non può farci niente, ma non può fare a meno di comportarsi col prossimo come Lucy fa con Charlie Brown: nasconderà sempre la palla prima che venga calciata. Senza cattiveria. E' la sua indole, e l'accetta così com'è. Non pretende però che lo facciano gli altri


6 mag 2009

Risalire in cima alla tua scala di valori

Non ho ancora smesso di correre, è da giorni che non mi fermo. Stasera, però, rifiato.

Sono distrutto, quindi per ora c'è da accontentarsi di una canzoncina. La trovate qui:

Bluvertigo - VertigoBlu

Consideriamo il fatto che la scuola nel paese
è un'istituzione alquanto reazionaria, repressiva:
reagisce alle reazioni, non stimola interessi
non produce cultura ma propone da cent'anni
le stesse vecchie storie di sposi in riva al lago,
gli stessi schemi mentali, obsolete concezioni.

Ho un piccolo rimedio per scappare, per ricredere
per risalire in cima alla tua scala di valori.
Ohh, VertigoBlu, prova la vertigine che ti stimola di più;
ohh, VertigoBlu, il suono è mille brividi,
e l'esistenza comincia ora a prendere forma.

Ho decisamente paura delle città, paura di Milano
la vita è selettiva, molto selettiva, poi tutti quelli che dicono:
"Io sono un vero artista, io sono sincero,
io le dico in faccia e con gli altri son sempre corretto".


Ma guardati all'interno, ridotto idealmente a poltiglia
non produci beni e servizi nemmeno per te stesso
non stimoli interesse, sei tipico e con metodo
ti appresti per le ferie almeno sette mesi prima.
Ho un piccolo rimedio per scappare, per ricredere
per risalire in cima alla tua scala di valori.

Ohh, VertigoBlu, prova la vertigine che ti stimola di più;
ohh, VertigoBlu, il suono è mille brividi, e l'esistenza comincia ora a prendere forma.

E tu, veterano dell'adulterio, non far finta di adeguarti.
Ohh VertigoBlu... e l'esperienza comincia ora a prendere forma.